La Terracotta

Varcata porta San Giovanni, entrati quindi dentro le mura del centro storico di San Gimignano, dopo pochi metri sul vecchio percorso della via Francigena, sulla destra, al numero 103, si trova il nostro negozio.
Da circa 20 anni, in un rapporto di stretta collaborazione con i migliori artigiani della zona, produciamo quanto di meglio è stato realizzato tra le molteplici collezioni delle ceramiche di Montelupo Fiorentino.
La nostra professione di architetti ci ha condotto a promuovere e realizzare articoli per l’arredamento del giardino e della casa, come potrete vedere visitando il nostro negozio di via San Giovanni e quello online, con la possibilità di personalizzare alcuni prodotti su vostra indicazione.
Nel nostro negozio a San Gimignano potrete scegliere tra riproduzioni di ceramiche rinascimentali, una ricca varietà della vastissima produzione robbiana e ceramiche moderne, per arredare la vostra casa con pezzi unici di artisti contemporanei.
Nel 2001 abbiamo avuto l’onore di essere stati scelti, per i suoi acquisti, dalla signora Laura Bush, all’epoca first lady degli Stati Uniti.

San Gimignano

Il primo documento storico che attesta il nome della città è datato 30 agosto 929, quando Ugo di Provenza donò al vescovo di Volterra il monte chiamato della Torre “Prope Sancto Geminiano Adiacente”. E’ probabile che il nome San Gimignano quindi derivi proprio dal nome del vescovo di Modena. Il fascino delle leggende non è superiore a quello esercitato dalla lunga e complessa storia della città. Svariate sono le tracce etrusche e romane.
Verso la fine del Medioevo, coincidente col X secolo, prese vita la formazione del nucleo più antico dell’attuale centro storico. Lo sviluppo di San Gimignano, poi, avvenne soprattutto nei primi tre secoli dopo il Mille, trovandosi in una situazione geografica strategica, nel 1199 la città si dichiarò libero comune.

Il Comune crebbe e prosperò nelle attività agricole, in particolare nella produzione di zafferano, vino Greco e Vernaccia e nel commercio della lana, fino a raggiungere nella prima metà del ‘300 circa 13.000 abitanti. Dopo la peste L’improvviso spopolamento e la decadenza economica, ed infine la perdita dell’autonomia politica, producono guasti evidenti: le torri e i palazzi si rovinano, e, per secoli, non ci sono grandi interventi.
Verso la metà dell’Ottocento la città ritrova vigore con il recupero ed il restauro di molti palazzi, e un aumento demografico, che porterà la popolazione a 10.000 abitanti. Successivamente la crescita esponenziale del turismo culturale, fa arrivare ogni anno nella città milioni di visitatori.